Fermarsi e Formarsi sull' Amiata...

CHI SIAMO

Nel nome, di etimo longobardo, è racchiusa l’essenza stessa della sua funzione e dei suoi legami: Heimat in tedesco significa “casa-patria-terra natia”, intesa come tutto ciò che costituisce lo spirito, le radici, l’identità di un popolo. Heimat nasce infatti nel 1991 su impulso di persone e soggetti legati al sistema cooperativo locale, con lo scopo di dedicarsi alla valorizzazione territoriale in settori quali l’ambiente, il turismo, la cultura, la formazione, ovvero per offrire prospettive inedite e sostenibili di sviluppo ed emancipazione della montagna. Diventa fin da subito, ed è tutt’oggi, un luogo di confronto e di progettazione capace di aggregare per obiettivi comuni esperti locali, professionisti, Università ed enti di ricerca.

Nei primi anni di vita la cooperativa lavora in modo significativo nell’ambito della ricerca storica e ambientale, della pubblicazione di testi e manuali e per l’applicazione dei regolamenti comunitari, svolgendo un ruolo di “avanguardia” ed orientamento ai soggetti politici e sociali locali verso l’adozione di pratiche innovative.

Al contempo si dedica, e lo farà con crescente convinzione, alla formazione professionale, considerandola strumento indispensabile per il raggiungimento delle proprie finalità statutarie. Heimat matura la consapevolezza che solo la riqualificazione delle risorse umane locali può determinare cambiamenti significativi nell’approccio con nuove ipotesi di sviluppo, quindi accelerare la riconversione dell’apparato produttivo amiatino.

Il 2006 è un anno importante perché segna il passaggio di Heimat da struttura associativa fatta di persone che portano avanti le variegate attività della cooperativa ma che nella vita fanno altro, a organizzazione aziendale con soci-lavoratori e una puntuale definizione dei compiti. In sostanza si allinea ai principi della mutualità e della creazione di lavoro. Questo determina una cambio di passo, che oltre a “rianimare” la cooperativa porta ad un incremento significativo delle attività.

Tale logica, che è anzi un preciso impegno, porta la cooperativa ad investire in ore di lavoro ogni centesimo di ricchezza in entrata. Da 2 dipendenti nel 2006 è passata a 4 nel 2011, tutti a tempo indeterminato. In periodi di difficoltà, con meno attività in cantiere e con altre che si cercano di avviare da zero, la scelta è di non penalizzare gli ultimi arrivati, cioè di mantenere i livelli occupazionali riducendo ad ognuno l’orario e lo stipendio, Presidente compreso.

 

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